martedì 27 febbraio 2018

Chi non muore si rivede.

Carissimi, ne è trascorso di tempo dall'ultima volta. Non sono proprio adatta a gestire un blog - sito - ecc.


Bene, voi che avete fatto nel frattempo?

Io ho scritto altri 15 (quindici) racconti su Typee.
Gli editors me ne hanno segnalato uno, Scrittura creativa, che non è proprio il mio meglio ma il mio magister che l'ha letto mi ha detto che ho fatto un buon uso della seconda (persona).

Che ne dite di giudicare pure voi?

Cliccate a lato su Typee di Maria Cristina Vezzosi


Se non avete niente di meglio da fare, o anche al gabinetto, non mi scandalizzo: buona lettura a tutti.
Cristina

venerdì 3 novembre 2017

Racconto di Cristina su Typee

Ho pubblicato un mio racconto breve: Bisogni.
Andatelo a leggere e votate, please.
Spero vi piaccia perché è il primo di una serie (breve, non vi preoccupate).



martedì 26 settembre 2017

Malaparte alluvionato

Ieri ho iniziato a leggere la Pelle e nell'ultima di copertina ho trovato il sottile strato di limo lasciato dall'Arno il 4 novembre del 1966...

mercoledì 26 luglio 2017

ORRORE...

... il pesto Tigullio è fatto con gli anacardi amazzonici...




... invece che coi pinoli mediterranei...


per non parlare dell'olio di semi di girasole (34% contro 1,5% di olio extra vergine di oliva), la patata (!), lo sciroppo di glucosio, le proteine dell'uovo... 
... tutto il pesto industriale che costa meno di 5€ è fatto con anacardi ecc... 
... genuino un piffero!

lunedì 20 febbraio 2017

Esaltazione Onirica

Anni fa lessi che Stephen King andava spergiurando che i suoi racconti da brivido erano ciò che lui sognava la notte. Immaginai il povero Stefano sudato nel suo letto, avvolto dalle lenzuola sgualcite e cogli occhioni sgranati ancora percorsi al galoppo dall'ultima cavalla notturna. Ma cosa caspita mangiava la sera? Forse anch'io potevo elevare il mio livello narrativo cambiando abitudini alimentari.

Volevo migliorarmi artisticamente ma appartenevo alla folla anonima che al mattino non ricorda di aver sognato. Scoprii che avrei potuto cambiare il mio destino se avessi esercitato maggiore autodisciplina per rallentare l’irruzione razionale nella materia onirica volatile: staccarmi dalla materialità in modo da sognare e poi rientrandoci con cautela per ricordare il sogno. Pur sapendo che i momenti in cui si ricorda meglio il sogno sono i rari risvegli notturni, evitai i rimedi traumatizzanti per provocare un risveglio naturale artificioso, come bere molta acqua oppure mettere una sveglia e non iniziai a fumare marijuana. Scelsi di mangiare pesante e affidarmi al caso. Rallentai il risveglio del mattino con la meditazione per congelare il momento critico del passaggio di consegne, quando l'emisfero sinistro inizia la sua attività mentre il lato destro, sfiancato dall'immaginario onirico, va in letargo.

Mi bastava il corso base, non avrei seguito l'avanzato. Non desideravo ricordare i sogni benissimo né interpretarli e trovarci le soluzioni alla mia quotidianità materiale.
Presupponevo di trovare altrove spunti per sviluppare la mia abilità di vaticinio.

Quindi scartai il diario onirico in favore di una teoria pull che scaturisse dal frammento di sogno che rimane appena ti svegli. Tenni fogli e penne a portata di mano sul comodino, mi convinsi che avrei sognato e soprattutto ricordato. Per qualche settimana mi svegliai senza aprire gli occhi, percorrevo la storia a ritroso e scrivevo rapidamente i particolari più vividi nel caldo delle mie coltri; perfezionavo le immagini in treno, mentre riaffioravano e diventavano più chiare, la sera le rendevo immortali.
Poi tornavo a mangiare pesante.

Impara l'arte...


  1. l’importanza di ricercare e utilizzare la parola giusta
  2. l’importanza di non appesantire i testi con informazioni delle quali il lettore potrebbe fare a meno
  3. l’importanza di creare un crescendo di tensione nei racconti
  4. l’importanza di scrivere quotidianamente
  5. l’importanza di lasciarsi trasportare dalla storia senza correre il rischio di rimanere incatenati in schemi che abbiamo immaginato; dobbiamo essere flessibili
  6. l’importanza di trovare un nostro modo di scrivere, processo che passa anche dall’imitazione dei grandi scrittori che leggiamo
  7. l’importanza di comprendere i limiti che abbiamo davanti: se non abbiamo tempo difficilmente potremo scrivere un romanzo; forse dovremo scrivere dei racconti
  8. l’importanza di confrontarsi con il mondo che ci circonda intravedendo sfumature che vorremo raccontare
  9. l’importanza di allenare il nostro punto di vista
  10. l’importanza di scrivere con umiltà, in modo semplice e per tutti quanti
  11. l’importanza di rileggere o riscrivere un testo, Carver metteva mano ai suoi racconti decine e decine di volte
(R.Carver)

Vacanze esaurite

Tutto qui pensi
il sedici di agosto
un lunedì imbronciato
dalla marina sgombra. 
Il vicino continua
a smontare la casa:
gli stagionali piazzano 
steccati e paraboliche 
per captare notizie
e sognare gli antipodi.
Il flebile sentore
di un sugo solitario
trova la strada libera 
da altre emanazioni,
io mangio cibi pronti:
che vacanza altrimenti?
Dal cielo cade acqua 
del tipo novembrino.
La stagione è finita
fattene una ragione.
(05/01/17)